Un tempo ci fecero i film sulla possibilità di dominare il mondo tramite il clima. Uno addirittura con Sean Connery e Ralph Fiennes, nei panni di John Steed, per il remake di una celebre serie televisiva inglese chiamata “The Avengers”, che in Italia si chiamava “Agente speciale”. Sembrava una classica cinesciocchezza in stile Bond, James Bond, ma pare che ora i cinesi siano riusciti a trovare il modo di cambiare il clima, nel loro paese e limitrofi.
La notizia era già trapelata durante le Olimpiadi del 2008, quando con una certa sicurezza il meteo cinese asseriva se sarebbe piovuto oppure no. Negli anni le cose sono andate sempre “meglio” e le notizie in merito alla manipolazione del clima sono aumentate. Gli esperimenti sono partiti con il bombardare con cannoni sostanze come azoto e ioduro di argento, e finanche aerei capaci di “seminare nuvole”, riconvertendo perciò la tecnologia militare in una che ha risvolti più pratici e fruttuosi.
E proprio di questo si sta parlando, cioè di manipolare artificialmente il clima nel proprio paese, a vantaggio del controllo di cambiamenti climatici dannosi per l’economia agricola e non solo. Con questi sistemi i cinesi pare che vogliano oramai applicare la loro tecnologia su scala nazionale e mettere il clima on demand, o se vogliamo inserire l’interruttore al cielo.
Se poi guardiamo al fatto che nel 2020 hanno fatto un esperimento su scala mondiale a un virus che ha infettato l’intera umanità, possiamo dire che la Cina gestisce nello stesso tempo, cielo, aria, e fuoco e quest’ultimo grazie al fatto che possiedono ancora un grandissimo arsenale militare, inutilizzato.
E’ quindi la più importante potenza del mondo, dopo essere diventata la più grande potenza demografica del pianeta?
Non per essere polemico, ma di questa evenienza climatica, i futurolgi più esperti, non ne avevano nemmeno sfiorato le possibilità. Solo a Hollywood, pare che avessero accarezzato l’idea, ma ai tempi faceva ampiamente ridere.
Nata ben prima delle modaiole frustrazioni di Greta Thunberg, che piacciono tanto ai fatalisti romantici della industria green, difensori assidui dell’assioma: “inquiniamo meno, avremo fiori e api nel giardino, con tante belle nuvolette nel cielo”, questa tecnologia scavalca e disinnesca immediatamente le belle passeggiate per avere un pianeta pulito e le svuota di contenuti.
Proviamo quindi a pensare al potere di una tecnologia del genere usata in Africa, o in zone di siccità o nel deserto australiano. Potrebbe diventare un mezzo per comprare intere e inospitali aree del mondo, a un costo basso, in rapporto ai profitti e colonizzarle senza problemi.
Se è vero quindi che i cinesi riescono a controllare 5 miliardi di metri quadrati di territorio, e che ora lo vogliano ampliare, allora non potremo stare molto tranquilli. Anzi. Dopo i fatti di Wuhan, è meglio che si smetta di studicchiare a distanza e che si cominci a fare tutto molto, ma molto sul serio, perchè il futuro non presagisce nulla di buono.
La politica dei confini va completamente riorganizzata secondo metodi del tutto nuovi.