MASANIELLO PARISE, il più importante maestro di scherma del mondo

Masaniello Parise, in un disegno tratto da “La vie parisienne del 7 settembre 1889”

E’ finalmente acquistabile la “Vita di Masaniello Parise, il più importante maestro di scherma del mondo”, una fatica che mi ha occupato quasi quotidianamente otto mesi, vivendo una serie di scoperte e notizie impensabili. Era partita infatti come una breve biografia di non più di una decina di pagine, ma poi ne è diventato un libro, edito dall’Accademia Nazionale di Scherma Editore.

La letteratura schermistica del novecento ci ha lasciato in eredità lo scomodo ricordo che Masaniello Parise fosse un personaggio negativo, o comunque privo di valore, nel mondo della scherma. Un uomo messo sulla poltrona di Direttore della Scuola magistrale militare di scherma di Roma e nulla più. La realtà è molto diversa e a conti fatti possiamo dire che nel suo tempo, Masaniello Parise fu il più importante maestro di scherma del mondo.

L’ultimo che parlò di Masaniello e sempre in termini negativi sia in vita che dopo la sua morte fu Jacopo Gelli. Aveva di che ringraziarlo, perchè parlandone male, ottenne benefici in fatto di vendite editoriali dei suoi libri. Ma il tempo conserva spesso solo l’ultima parola detta dall’ultima delle persone, unito al fatto che Masaniello non venne mai difeso da nessuno.

In realtà la vita di Masaniello fu splendida e nemmeno minimamente sfiorata dalle grida di questo personaggio che Ercole Morelli non esitò a indicare “che non si poteva dire che fosse un vero schermitore”.

Ho pertanto fatto una ricerca approfonditissima, e se avessi un anno di tempo ancora per continuare in tal senso, credo che troverei altro materiale, che purtroppo nessuno fin’ora ha mai messo assieme in maniera sistematica. Però sono riuscito a costruire un quadro completo della persona, senza tralasciare l’infanzia, l’adolescenza, gli eventi principali, e infine l’attività di Direttore della Scuola di Roma, fino alla morte improvvisa nella barberia di Via delle Muratte a soli 59 anni.

Alla fine del lavoro non ho esitato a dargli la definizione di “maestro di scherma più importante del mondo” perchè la scherma di fioretto che venne insegnata nella Scuola, di matrice napoletana, e poi la “sciabola” che è descritta nel celebre Trattato che porta la sua firma, furono così importanti che influenzarono tutto il mondo, da San Pietroburgo al Cile, dalla Grecia all’Inghilterra, dalla Tunisia a Berlino, passando per l’Austria e l’Ungheria di Barbasetti e Santelli.

Non sono dettagli, come non lo sono i legami con la politica interna ed estera che sicuramente vi furono e che un giorno andranno documentati. Ebbe rapporti con le scuole di scherma straniere, specie quelle militari, e i legami con la migliore e nuovissima cultura italiana del tempo, quella che stava per sorgere, specie con D’Annunzio, di cui fu amico e consulente.

La vita di Masaniello e della famiglia si intreccia inoltre con una serie di altre vicende italiane, come i moti del 1848 a Napoli e l’esilio della famiglia a Torino. La Terza guerra d’indipendenza cioè la celebre Battaglia di Bezzecca cui partecipò e la nascita dell’Accademia nazionale di scherma di Napoli, gli eventi schermistici cui fu protagonista e il Tiro con la pistola, che lo misero in luce per gli eventi decisivi quando gli fu assegnato il ruolodi Direttore della Scuola Magistrale militare di scherma in Roma.

Il Marchio che Masaniello Parise deposità nel 1897 per produrre armi e attrezzature di scherma a Brescia e Verona.

Ma anche le vite dei più importanti personaggi che frequentò a Roma, come Paulo Fambri, Enrico Cialdini, Enrico Cosenz, Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao, e Achille Angelini, che fu la cerchia ristretta di personalità che frequentò per anni, e nel quale il povero e strepitante Gelli non riuscì mai a entrare, e forse fu anche per questo che di Masaniello parlò sempre male.

Altra faccenda invece quella con Athos di San Malato, del quale spero di parlare in futuro, che dalla vita di Masaniello ne esce malconcio, come in parte anche Enrico Casella, che fu un personaggio al limite del letterario e che poi scomparve dalla memoria schermistica degli italiani. Ma risorgono altri personaggi come Giacomo Massei di cui ho scritto qualche tempo addietro, e Licurgo Cavalli, un maestro di scherma che meriterà un giorno una ricerca più accurata.

Allo stesso modo anche Cesare Alberto Blengini, che ebbe una vita lunghissima e fece talmente tante di quelle cose per la scherma e per i maestri, sarà oggetto di una trattazione lunga e approfondita, varia e complessa, in quanto è da ritenersi il precursore della Scuola magistrale di scherma e soprattutto dell’organizzazione di una classe di maestri di scherma a livello nazionale, che nella sostanza ancora oggi manca.

Nel libro pubblicato dall’Accademia Nazionale di Scherma Editore, che sta accrescendo i titoli nel suo paniere editoriale, si potranno trovare tutte le storie che riguardano Masaniello, foto e molti documenti interessanti, alcuni dei quali vengono direttamente dall’archivio della casa di D’Annunzio, al Vittoriale degli Italiani.

Speriamo un giorno di poter trovare gli eredi della famiglia e raccogliere le notizie (poche per la verità) che ancor oggi mancano all’appello.